Quando frequentavo le superiori ero una fan accanita di *One Tree Hill*, un telefilm americano che alcuni dicono assomigli a Dawson's Creek per le tematiche e le vicende.
Ho adorato entrambi i telefilm ma One Tree Hill era talmente ricco di voci fuori campo che ha superato di gran lunga la combriccola di Dawson.

Una delle frasi che più mi aveva colpito è questa:

> Hai mai guardato una tua foto e visto uno sconosciuto nello sfondo? Viene da chiedersi, quanti sconosciuti ci sono nella tua foto? Di quanti momenti della vita degli altri abbiamo fatto parte? O se facciamo parte della vita di qualcuno quando i suoi sogni diventeranno realtà. O se stavamo lì quando i suoi sogni sono svaniti. Continuiamo a cercare di entrarci? Come se fossimo destinati a stare lì. O il tiro ci ha colti di sorpresa? Pensa, possiamo essere una grande parte della vita di qualcuno e non saperlo nemmeno.

(tratta dalla voce fuori campo del telefilm One Tree Hill)

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Riflettendoci bene è vero. Quante volte abbiamo scattato delle foto, magari in vacanza, ed abbiamo immortalato qualche sconosciuto?
A me è capitato tantissime volte. Riguardando quelle istantanee ho sempre cercato di immaginarmi le loro vite, il loro carattere.... *per ognuno di loro ho creato una storia e una vita che, a primo impatto, più gli si addiceva.*

Quando ho compiuto diciotto anni, io e il mio amico M. (siamo nati lo stesso giorno dello stesso anno) abbiamo deciso di organizzare una festa.
All'epoca non stavo con D. **Non sapevo assolutamente chi fosse, l'avrei conosciuto solo durante quell'estate.**
A questa festa con bar e DJ avevamo invitato amici in comune e, ovviamente, anche quelli non in comune.
Si presentò più gente del previsto e fu un vero successo.
Ci divertimmo veramente tanto e la mia migliore amica C. fece non so quante fotografie che conservo ancora con affetto.

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Avevamo bevuto tutti un pò troppo, ma non dovevamo guidare, avremmo dormito tutti lì, e io (che di solito sono molto timida) con quella spinta in più riuscii a parlare anche con gente nuova.

Qualche anno fa, sfogliando le foto al computer, ho aperto la cartella del mio compleanno.
*In una foto abbastanza scura e mossa, sullo sfondo della sala da ballo ho riconosciuto una persona.*
Inizialmente credevo di sbagliarmi invece era proprio lui: **D**, il mio attuale ragazzo.
Non l'avevo proprio visto alla festa, non l'avevo nemmeno invitato eppure c'era ed era stato immortalato dalla mia macchina fotografica.
L'aveva invitato M.

Ogni volta che parliamo di quella foto ci mettiamo a ridere perchè lui non riesce a capacitarsi del fatto che non l'abbia notato *(visto che, a suo dire, aveva passato l'intera serata ad osservarmi).*
In quel periodo io stavo uscendo dalla classica storia adolescenziale che ti fa vivere la prima tragedia e N, il mio moroso dell'epoca, era presente e di certo non avevo occhi per nessun altro.

Tutte le volte ridiamo perchè io e D siamo cresciuti praticamente ad una via di distanza e **fino al 2011 non c'eravamo mai visti.**
Mia nonna abita nella via parallela alla sua e al centro c'è un parchetto comune dove tutti i bambini vanno a giocare ed entrambi siamo cresciuti lì, *senza mai notarci.*

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**Eppure non passa inosservato: ha i capelli rossi!**
E' più grande di me ma abbiamo frequentato le stesse scuole e nemmeno lì ricordo di averlo mai incontrato; lui si ricorda di avermi vista per i corridoi perchè ero molto amica di un suo coetaneo e siccome lui è alto tipo 1,94 cm e io come una mela, non passavamo inosservati.

Ogni volta che guardo quelle foto mi viene da pensare a quanto sia buffa la vita; *mai avrei detto che quel ragazzo sullo sfondo sarebbe diventata la persona più importante per me.*
E qui aggiungo un'altra frase fuori campo:

 > Si dice che la cosa più triste che un uomo debba affrontare sia quello che avrebbe potuto essere. Ma che ne è dell'uomo che affronta quello che è stato? O quello che non sarà mai? O quello che non potrà mai più essere? Scegliere la strada giusta non è mai facile. E questo è quando troviamo la nostra strada verso qualcosa di migliore... O quando qualcosa di migliore trova la strada per raggiungerci.

(tratta dalla voce fuori campo del telefilm One Tree Hill)

Con questa frase rifletto sempre. *Quante volte nella vita avrei potuto fare scelte diverse che mi avrebbero portato ad essere una persona diversa?* Molto probabilmente non avrei incontrato D.
Alle superiori decisi di fare lo scientifico al mio paese piuttosto che il classico (si impiegavano più di due ore al giorno di pulman per andare e tornare).
La mia scelta di restare qua mi fece stringere amicizie che oggi porto ancora con me, come quella di M. che a sua volta invitò D, ad esempio.
Ma come se il destino non fosse stato contento (visto che non colsi l'opportunità la prima volta) mi diede una seconda chance per conoscerlo.
Nell'estate 2011, finalmente lasciato N, una sera avevo in programma di uscire con C, la mia migliore amica.
Non avevo la macchina così mi venne a prendere lei sotto casa *con un suo nuovo amico: D.* Da quella sera è iniziato tutto.

**Molte volte penso che siamo noi a fare delle scelte che ci portano a delle cose o persone, ma se qualcuno o qualcosa è destinato a noi prima o poi arriva.
Magari non subito, allunghiamo un pò la strada con le nostre decisioni, ma le incontriamo.**

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*Com'è strana la vita, ci fa credere di essere noi stessi gli artefici del nostro destino quando invece è lei che tira le fila del gioco.*
Perchè come dice Ted Mosby:

> Puoi chiedere all'universo tutti i segni che vuoi, ma alla fine vedi solo quello che vuoi vedere, quando sei pronto a vederlo.

E voi, cosa ne pensate del destino? Vi è mai capitato di avere uno sconosciuto in una foto per poi scoprire che in realtà faceva già parte della vostra vita?