Ieri nel pomeriggio le voci hanno cominciato a farsi insistenti ed ecco scoppiato il caso SCABBIA!
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Ebbene si, nella scuola elementare frequentata da mio figlio, c'è stato un caso di scabbia in una classe presente sullo stesso piano della sua.
Ieri pomeriggio infatti, dopo alcuni giorni in cui le voci erano iniziate ad insinuarsi tra alcuni genitori, da parte del Consiglio d'Istituto e dal Preside è arrivata conferma. Un bambino frequentante la seconda elementare, pare appunto abbia contratto la scabbia, ma che in seguito all'essersi sottoposto a dovuto trattamento, lunedì 19 marzo, sia normalmente rientrato in classe. 
Il problema più grande, secondo me, è stata la mancata informazione da parte dell'istituto scolastico, in quanto ne erano al corrente già dalla scorsa settimana e nemmeno le insegnanti delle classi limitrofe a quella del bimbo colpito, hanno comunicato il fatto.
A questo punto il panico è dilagato, i genitori più apprensivi, che chiuderebbero i propri figli sotto una campana di vetro, hanno sparato a zero frasi senza alcun senso. 
"*E se il bambino rientrato è ancora contagioso?*"
"*E perché non hanno chiuso la scuola e disinfettato gli ambienti?*"
"*Non è una cosa blanda, è un acaro molto aggressivo che causa la scabbia!*"
"*E se anche i familiari l'hanno presa e sparsa ancora di più in paese come all'asilo o alle medie o nei centri sportivi?*"
"*Bisogna chiudere la scuola e fare disinfestazione! Va avvisato il sindaco, i cittadini sono sotto la sua responsabilità!*"
"*Il bambino colpito deve fare due docce al giorno, disinfettare tutti gli ambienti dove è stato, soprattutto i bagni e restare a casa da scuola almeno 2 settimane!*"
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Innanzitutto calma! Ma di cosa stiamo parlando? Disinfestazione? Ma ragazze l'acaro della scabbia è un parassita solo dell'uomo, una disinfestazione sarebbe inutile, non parliamo di ratti o scarafaggi eh!
Dove comincia l'ignoranza purtroppo scatta la paura, in questo caso specifico, prima di creare falsi allarmismi a genitori non informati e ipocondriaci, si poteva avvertire le insegnanti con un semplice opuscolo, da distribuire nelle classi, sul comportamento da tenere quando si verifica un caso di scabbia. 
L'errore più grande è stato fatto da parte della scuola e del Preside in primis dato che è lui il responsabile, senza andare a scomodare il sindaco, a tenere il tutto in gran segreto, così da alimentare ancora di più il terrore. 
Nella nostra classe oggi alcune mamme hanno deciso di tenere a casa i propri figli, inutilmente secondo me, aspettando un responso dal sindaco o da chissà chi, prima di riammetterli a scuola. Ma mi domando, ma dato che il problema è riferito alla scorsa settimana, se i nostri figli possono essere venuti malauguratamente in contatto con il bimbo infetto, non frequentare oggi a cosa serve? Considerata l'incubazione e che nessuno sapeva nulla, ormai non ci resta che aspettare e vedere, ma senza impazzire, ricordiamo che non stiamo parlando di peste o malaria o di una malattia che ti porta alla morte.
Ma appunto, cos'è la scabbia?
*La scabbia è una comune infezione cutanea causata da un microscopico acaro, che si insinua e si annida nello strato superficiale dell'epidermide, dove depone le uova. Caratterizzata da piccole protuberanze dolorose e vescichette pruriginose, si trasmette normalmente nell'ambito del nucleo familiare. Di forma endemica tra gli adulti si trasmette tramite rapporto sessuale o stretto contatto con l'epidermide infetta. Il rischio di contagio resta basso dopo una stretta di mano ad un infetto o all'utilizzo di lenzuola e asciugamani  usati da pazienti con scabbia, ma aumenta nel caso in cui si sia affetti da scabbia a croste, causata da una forte infestazione di acari*.
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I principali sintomi sono:
- intenso prurito, più forte durante la notte e dopo un bagno caldo
- rash cutaneo
- ferite causate dall'eccessivo grattarsi
- piccole linee curve che altro non sono che i tunnel scavati dagli acari nella pelle

Si concentrano maggiormente attorno ai polsi e tra le dita ma anche sulle mani, sui piedi, sui gomiti, con rash su ascelle, interno del gomito, piante dei piedi, ginocchia, scapole, caviglie, inguine e area genitale. 
Si è contagiosi già in incubazione la quale va da 3 a 6 settimane.
La cura è semplice, basta una crema specifica da applicare sul corpo e la disinfezione degli indumenti e biancheria utilizzata con lavaggio superiore a 60°. Utili per il prurito possono essere gli antistaminici.
La riammissione a scuola può avvenire già 24 dopo l'inizio della specifica terapia. (non dopo due settimane come detto prima da un genitore!). Ovviamente è sempre bene farsi seguire dal proprio medico di famiglia.

Insomma basta non perdere la testa alla parola "scabbia", ma fare le cose giuste. Innanzitutto accertarsi di quanto sia grave il problema, se limitato ad un solo alunno, contemporaneamente sarà necessario che tutti i suoi familiari eseguano il trattamento. Distribuire materiale informativo alle famiglie, tenere d'occhio gli altri alunni da parte dell'insegnate per accertare che non si verifichi un altro caso, intensificare da parte del personale della scuola le normali pulizie, per garantire l'igiene dell'ambiente.
Come in tutte le situazioni con calma e ponderazione si possono affrontare i problemi, senza farsi prendere dal panico assoluto che poi ti può portare a commettere degli errori e a spaventare anche chi ti circonda. Si sa l'ignoto fa sempre paura, ma basta informarsi un minimo, per capire che non serve tenere tuo figlio a casa da scuola un mese per evitare il contagio!