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<B>Bodyguard</B>

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<sub>Solito Classe,&nbsp;&nbsp;soliti lampi&nbsp;&nbsp;made in UK</sub>

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<div class=pull-left><h4>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;A volte bastano pochi minuti&nbsp;&nbsp;<br>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;<br><br></h4></div>Quando parliamo di serie tv si sa "English do it better".<br>E' impressionante vedere il numero di serie tv originali che popolano gli schermi internazionali, è altrettanto impressionante notare come le trovate più geniali e brillanti vengano quasi sempre dal regno della regina Elisabetta II.<br>Quest'anno avevamo visto Collateral primeggiare e tutti siamo in attesa della nuova stagione del Doctor Who ma era mancata fino ad oggi la serie esplosiva da mettere da parte e raccontare ai nipotini.<br> Abituati come eravamo ad i vari Sherlock, Doctor Who, Luther, Broadchurch, Utopia e cosi via sentivamo che qualcosa potesse arrivare prima o poi.<br>Non ci sbagliavamo.<br>Ed ecco che fresca come acqua nel deserto, dissetante e pura arriva la nuova creatura di BBC: Bodyguard.<br>Un pilot densissimo dove la tensione si taglia con un coltello di quelli grandi e affilati e dove bastano davvero pochi minuti per capire che quella serie non la molleremo più.<br>

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<div class=pull-left><h4>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;La costruzione della tensione&nbsp;&nbsp;<br><br></h4></div>Sono in tanti quelli che in un modo o nell'altro sanno girare, sceneggiare e dirigere un bel thriller, qualche bella scena, una storia convincente e bei personaggi. In pochi riescono però a costruire degnamente la tensione. La differenza tra un buon prodotto ed un prodotto di elitè è forse racchiudibile in questa minuscola ed impercettibile differenza.<br> Nei primi 15-20 minuti di Bodyguard siamo immersi nel racconto. Nessun effetto speciale, nessuna trama pazzesca, nessuna trovata scoppiettante.<br>Il set è unico, la location è stretta e scomoda, le immagini quasi sempre fisse che ogni tanto si concedono un campo e controcampo, i dialoghi semplici ma incisivi, le musiche non rivoluzionarie eppure siamo li con le unghie che afferrano il cuscino, gli occhi spalancati ed il cuore in gola.<br>Stiamo godendo di una costruzione della tensione magistrale.<br> Temiamo continuamente il peggio sperando incessantemente in un lieto fine.<br>15 minuti e siamo già parte della storia, siamo già accanto al protagonista pur non conoscendo assolutamente nulla della sua vita e della sua personalità..<br><br>

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<div class=pull-right><h4>&nbsp;&nbsp;&nbsp;Privacy & Security&nbsp;&nbsp;<br><br></h4></div><br>

Gli appassionati di Game Of Thrones esulteranno alla notizia che ad interpretare il protagonista David Budd vi è il fu Rob Snow ovvero Richard Madden. <br> Un po come accaduto con Sandra Oh in Killing Eve c'era curiosità nel vedere un personaggio cosi legato ad una certa figura di rilievo nel mondo seriale cimentarsi in un altro ruolo.<br>Richard Madden è perfetto, solido e fragile allo stesso tempo. La sua apparente impassibilità nei momenti di massima tensione è una maschera per un uomo in difficoltà nel privato, affetto da stress post traumatico in seguito a ripetute missioni in medio oriente nel post 11 Settembre.<br> Ed è grazie a questo sfondo e grazie alla convergenza tra il vissuto del protagonista e gli eventi narrati che la serie può permettersi di aprire il proprio sguardo verso temi molto più complessi rispetto al fulcro dell'azione.<br> Vengono messi sul piatto, in maniera solo apparentemente superficiale, temi come la protezione dei nostri dati personali in un'epoca in cui per sventare attacchi terroristici e infiltrazioni è forse necessario possedere informazioni a 360° su ognuno di noi e per 24 ore al giorno.<br> Cosa fare? Preservare chi siamo e il nostro privato o demandare tutto alla centralità di uno stato sempre meno civile e sempre più stato di polizia?<br>Da questo primo livello di analisi si passa via via ad altri livelli di approfondimento politico e sociale.<br> Cosa fare nei confronti del terrore e del terrorismo? Continuare a lottare ad armi pari provando a distruggere il terrorismo o fermarsi ad analizzare le cause di questa ascesa? Nel primo caso si incorrerà in una spirale di violenza e odio che non potrà che generare altra violenza e odio magari mitigando qua e la qualche minaccia ma perdendo a lungo termine la partita più importante.<br> Nel secondo caso si rischierebbe di apparire deboli ma ci si troverebbe di fronte alla inevitabile consapevolezza di essere stati noi, il potente Occidente, causa del nostro male con ingerenze, attacchi e bombardamenti che non hanno fatto altro che creare terreno fertile per gli estremismi.<br>Una serie che regala momenti di azione e thriller esaltanti ma che non si ferma a questo, non si ferma all'intrattenimento ma vola verso domande molto complesse e di impossibile risposta. Lo fa attraverso un protagonista iperstratificato e complicato e una serie di situazioni variegate che mettono in luce tutte le contraddizioni di personaggi da un lato e della nostra società dall'altro.<br> Bodyguard ha fatto registrare il record di ascolti per un programma tv in UK dal 2001 ad oggi. E' diventata fenomeno mediatico da quelle parti e ben presto potrebbe affermarsi a livello internazionale e diventare una serie da tenere d'occhio nel breve e lungo periodo.

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<sub>Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.</sub>



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Leggere i miei post può creare dipendenza!


 

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