Chissà se cogliete la citazione cinematografica del titolo, vabbè, scemenze a parte... Nel 2018 di sentire certe stupidate sui videogame da parte di un politico proprio non me l'aspettavo.

Al di là del colore o del nome della fazione politica, quelle sparate da Calenda lasciano di stucco. Addirittura pericolo per la democrazia. Le avesse proferite 20-25 anni fa c'era pure il cosiddetto beneficio del dubbio. Ma oggi manco quello, ci sono state fior fior di ricerche scientifiche, qualcuna era moderatamente contraria, ma la maggioranza hanno detto esattamente il contrario di quanto va affermando l'ex ministro.

Ma dico, una ricerchina su Google? Evidentemente Calenda si è avvitato su se stesso a livello concettuale e credendo di uscirne è finito con il peggiorare e manco di poco la sua situazione, finendo per fare una plateale figuraccia.

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Con tutto ciò mi hanno lasciato basito certi commenti su Facebook, cioè sotto ad un articolo dove si vede sicuramente che il personaggio non sa proprio nulla di videogame, quindi non era preparato e nemmeno serio perché ha continuato intestardito nella sua versione dopo che un sacco di gente gli dimostrava che si stava sbagliando. Ebbene c'era gente che scriveva "Una persona seria e preparata come lei" EH?! LOL! ma lo scrivete sotto quell'articolo?! ci mancava di vedere Monicelli che diceva "stop! buona la prima!"

Spero che Calenda non diventi mai primo ministro, perché sebbene non l'abbia mai citata apertamente la censura, se fosse per lui bandirebbe un settore che per altro a posti di lavoro e introiti non sono per nulla trascurabili, anzi, il videogaming ha superato Hollywood da un pezzo. Ed appunto poi senza contare l'aspetto artistico della questione, perché i videogame sono arte contemporanea.

A casa sua i videogiochi non entrano. Piena facoltà e libertà sua di decidere anche come padre come "condurre il gioco". Mi permetto di esprimere un pizzico di tristezza per i suoi bimbi, immagino a scuola i compagnucci che parlano di questo o quel videogame mentre a loro è toccato leggere Marx, immagino con che voglia... Invece di ribaltare la questione, cercando di portare la "vecchia" arte veicolandola su quella nuova, in questo modo i bimbi sarebbero stimolati nella curiosità con nuovi metodi di apprendimento, visto che quelli attuali anche avendoli provati sulla mia pelle, diciamocelo, erano davvero pallosi.